martedì 8 ottobre 2013

La spagnolità è molto di più della Spagna

Questo blog recupera dei materiali che ho pubblicato altrove, e in qualche caso li amplia. Ecco una breve introduzione sul concetto di "spagnolità".
Intanto va detto che il termine "spagnolità" non si trova nei vari dizionari italiani disponibili online. Poiché non ho alcun dizionario cartaceo sottomano, non sono in grado di effettuare una verifica. Tuttavia, mi è sembrato che il concetto di spagnolità possa essermi di aiutaro nello sviluppare il mio ragionamento.
Per quanto mi riguarda non si tratta certo di affermare il primato di un ruolo di tipo imperiale per Madrid o per la Spagna storica, ma piuttosto cercare di capire qualcosa di questo vasto arcipelago culturale e sociale. Che non è soltanto Madrid o la Spagna, appunto!

Intanto perché ci sono molti pezzi diversi che compongono la Spagna. Dico subito, a scanso di equivoci, che io sono contrario ai vari progetti indipendentisti, perché nel 21° secolo trovo demenziale qualunque discorso di tipo nazionalistico, e perché dietro la patina "sinistrorsa" si trovano di solito le ambizioni sfrenate dei vari capi nazionalisti che hanno un obiettivo molto semplice, quello di diventare i nuovi padroni del vapore su scala più piccola: "Meglio primo in Gallia che secondo a Roma"...
E a me sembra che frantumare un'entità multinazionale e multilingue in tanti piccoli staterelli non sia mai una bella idea, specie se volgo lo sguardo a Est, e vedo che cosa è successo alla povera Jugoslavia.
Ma questa è una digressione che mi spinge su un terreno che non mi appassiona, e dunque mi fermo.
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Forse, si chiederà qualcuno, è una traduzione di hispanidad?
Se nella definizione di wikipedia, la "hispanidad" (in italiano "ispanità") è la comunità formata da tutti  i popoli e dalle 23 nazioni che condividono una lingua e una cultura ispanica -- il che sembra avvicinarsi a quello che m'interessa -- ma storicamente, la hispanidad è associata con il cattolicesimo, poiché si è costituita attorno alla difesa della fede e alla contemporanea persecuzione dell'infedele (musulmano, ebreo o "eretico" cristiano).
Credo che sia importante anche analizzare questo aspetto, ma la mia impostazione vuole incentrarsi sugli elementi persistenti e, oserei dire, positivi. 
A me interessa sottolineare l'esistenza di un insieme di paesi e di comunità, collegati e accomunati dalla lingua spagnola e dall'esperienza storica dell'espansione imperiale della Spagna. L'impero ha cessato di esistere nel corso dell'1800, e ci sono numerose comunità e interi paesi che, in un modo o nell'altro, hanno affermato un proprio ruolo autonomo su scala regionale, per non dire mondiale; ma non cessano di far parte di una vasta entità, che è appunto la  spagnolità.
Il suo nucleo centrale è chiaramente la lingua spagnola, variamente articolata nelle diverse regioni spagnole e latinoamericane dove essa rimane la lingua nazionale, mentre il suo ruolo veicolare si amplia in altre aree del mondo, come ad es. gli Stati Uniti. 
Ma non è soltanto la lingua, esistono anche cultura e tradizioni che si sono sviluppate congiuntamente, e certo, anche in maniera molto conflittuale; e ci sono i legami dovuti a un'immigrazione che si è mossa nei due sensi, e anche più volte.

Questa impostazione è probabilmente controversa. Conosco molti latinoamericani che fanno di tutto per cercare di distanziarsi e differenziarsi dalla Spagna e da ogni cosa spagnola -- e non sono certo mancati i lider di importanti paesi in America Latina che si sono presentati come se fossero scaturiti dall'oceano o dalla testa di Minerva. 
E in Italia noi o facciamo di tutt'erba un fascio - non distinguendo un argentino da un cubano o da uno spagnolo - oppure tendiamo a concettualizzarli come entità distinte e non correlate: la Spagna e l'Argentina, Cuba e il Messico, come se fossero la Francia e la Svezia, o la Germania e il Canada.


(prima pubblicazione: 13 Gen 2013)

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