martedì 8 ottobre 2013

Si fa presto a dire Spagna

In Italia, che pure è un paese diviso in tante regioni e miriadi di dialetti che a volte sono quasi totalmente incomprensibili l'uno all'altro a pochi chilometri di distanza (io sono di Genova, e non capisco uno di Alessandria che parla la sua versione di piemontese), è solito pensare alla Spagna come a un'entità unica.
Poi veniamo qui e scopriamo che ci sono numerose comunità autonome in cui ci sono altre lingue ufficiali accanto allo spagnolo, dal catalano alla parlata andalusa, dalle varianti valenziana e baleare del catalano al basco, fino alla parlata delle isole Canarie e altre ancora.
Le 17 comunità autonome che compongono l'entità statale spagnola hanno un livello di autogoverno paragonabile a quello delle nostre regioni a statuto speciale. 
 


La motivazione per questo ordinamento giuridico, fissato nella costituzione democratica approvata nel 1978, è legato alla storia della Spagna, alle aspirazioni nazionali e nazionaliste di diverse popolazioni che costituiscono il paese, e rappresenta una decisa svolta in opposizione al centralismo dell'epoca franchista, quando era proibito l'uso delle altre lingue.  
Ma su questo intendo ritornare in seguito, dopo una breve inquadratura storica della questione.

(Prima pubblicazione: 12 Gen 2013)

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